Le fasi della coltivazione delle piante da frutto
Ogni frutto ha una stagione e questa è una caratteristica di cui bisogna tenere conto per poter ottenere un ottimo prodotto finale. Considerando però che l’infiorescenza della maggior parte delle piante avviene in primavera, il periodo ideale per la cosiddetta messa a dimora di un albero da frutto, va da metà ottobre a fine aprile.
Preparazione del terreno e messa a dimora
Il primo passo per approcciarsi alla coltivazione è la preparazione del terreno: l’agricoltore si occupa quindi di formare una buca delle dimensioni adatte per poter contenere le radici dell’albero. Arrivati a questo punto, è importante aggiungere un concime di fondo, procedimento da effettuare una volta all’anno in autunno, potare leggermente le radici ed inserirle nella buca. Infine, ricoprire il tutto con circa 20 cm di terreno fine. Una volta sistemato un tutore che permetterà alla pianta di crescere dritta, questa sarà abbondantemente annaffiata, specie in periodo secco e durante i suoi primi anni di vita.
La potatura
All’interno di un frutteto, è necessaria la potatura, capace di stimolare la produzione di frutta consentendo ad aria e luce solare di raggiungere tutte le cavità delle fronde. Il periodo ideale per procedere con l’avvio di questa tecnica è la fine dell’inverno, più precisamente negli ultimi giorni di febbraio.
Camminando nei vari frutteti è possibile vedere come, in questo periodo, ci siano parecchi rami e legni accatastati che vengono rimossi con speciali benne a polipo per camion o escavatori, dato l’elevato volume da smaltire.
Esistono diverse tipologie di potatura adatte a migliorare la qualità dei frutti che cresceranno: potatura di allevamento, la potatura di produzione e quella che viene definita potatura “verde”.
Potatura d’allevamento
Nelle fasi iniziali della crescita di un albero da frutto, ovvero i primi 3/4 anni, si procede con la potatura d’allevamento, la quale ha lo scopo finale di donare alla pianta la forma desiderata.
Va da sé che i diversi alberi da frutto, necessitano di differenti interventi di potatura che distinguono le forme in volume dalle forme appiattite: la difformità sta nello spessore che vogliamo dare alla pianta. Altezza e larghezza vengono considerate dimensioni standard per ogni albero, ma è lo spessore che varia a seconda della tipologia che l’agricoltore sta coltivando. Il coltivatore, ha infatti il compito di svolgere quest’operazione meticolosamente se vorrà agevolare sé stesso durante la raccolta.
Tra la varie forme d’allevamento, quella denominata “a fuso” è tipica di alberi come il melo ed il pero e permette loro di sviluppare una forma a cono che può raggiungere fino ai 3/4 metri d’altezza. Tipico di ciliegio, albicocco e pesco, è invece l’allevamento “a vaso” in cui il tronco principale viene tagliato a circa 70 cm da terra, avvantaggiando la formazione di 3 branche principali, equidistanti tra loro.
Potatura di produzione
Si considera la potatura di produzione la seconda fase, nonché la più essenziale, svolta nel periodo invernale, ovvero quando l’albero si trova in riposo vegetativo. È proprio in questo momento che si distinguono i rami improduttivi da quelli fruttiferi ed è quindi importante saperli riconosce e sapere come trattarli a seconda del genere di albero da frutto considerato. Come prima cosa è fondamentale scegliere con accuratezza l’attrezzo giusto in base alla circonferenza del ramo che s’intende tagliare. Se da una parte le cesoie sono adatte per trattare piccoli rami, in caso di diametro maggiore, risulta più funzionale l’utilizzo di un seghetto. Il taglio deve essere sempre inclinato e si deve trovare sopra ad una delle gemme presenti sul ramo, così facendo si permette all’acqua piovana di scorrere, senza rischiare che questa si depositi creando ristagno e conseguenti effetti negativi.
Potatura verde
La potatura verde si differenzia dalle sue sorelle in quanto viene svolta d’estate, per essere mantenuta durante tutto l’arco dell’anno, mirando ad eliminare pollini e succhioni che potrebbero in qualche modo intralciare la fruttificazione della pianta. Strettamente collegata troviamo la potatura di pulizia che riguarda il taglio dei rami malati, evitando così la contaminazione dell’interno albero, o spezzati, causa agenti atmosferici violenti come forti raffiche di vento e temporali. Tutte queste operazioni sono essenziali per la crescita dell’albero ed il suo mantenimento; se tralasciate o svolte con poca attenzione possono destare problematiche di diversa natura. Tuttavia è possibile attuare, con pazienza ed impegno, il ripristino della pianta per far sì che essa torni giovane e rigogliosa. In base all’albero che ci si trova davanti, questo processo può essere più o meno impegnativo: melo e pero sono infatti i più facili da lavorare, in seconda posizione troviamo il ciliegio ma, gli esperti sconsigliano il ripristino di albicocco e pesco.
Il ringiovanimento degli alberi da frutto, è un procedimento che richiede molto tempo, nei casi peggiori fino a tre anni di attenta e giudiziosa potatura. Durante il periodo di riposo vegetativo che, come già detto, avviene in inverno, è possibile iniziare l’operazione eliminando tutti i rami morti o danneggiati e rimuovendo il polline presente alla base dell’albero.
Abbassare l’altezza degli alberi da frutto
È poi necessario abbassare l’altezza degli alberi da frutto, tagliando i rami principali per permettere alla luce del sole di raggiungere anche quelli minori. Durante il secondo anno, in estate, togliere i germogli in cima all’albero, permette di dare più spazio a quelli inferiori che, sotto attenta revisione, dovrebbero produrre frutti verso il periodo di fruttificazione del terzo anno.
Purtroppo però, non sempre è possibile ripristinare alberi da frutto, a volte l’operazione risulta troppo complicata ed impegnativa, la pianta potrebbe non reagire correttamente, oppure potrebbe già essere morta ed in questa particolare situazione, l’unica soluzione possibile è la sostituzione: essa richiede però l’intervento di macchine ed addetti specializzati, nonché richieste di permesso al comune interessato. Ricapitolando, la coltivazione di alberi da frutto non è da sottovalutare, richiede attenzione, puntualità, precisione e soprattutto una grande passione per il proprio lavoro. Nonostante questo, con amore, dedizione e passione si possono ottenere risultati gratificanti.